
Il setto nasale è una struttura complessa e centrale all'interno del naso, formata da cartilagine e osso, che separa le due cavità nasali, permettendo un passaggio bilanciato dell'aria. Si estende dalla parte posteriore delle narici fino alla regione più profonda della fossa nasale (coana), dove inizia il rinofaringe, contribuendo a fornire sostegno strutturale e a mantenere la funzionalità respiratoria.
In circa l’80% della popolazione vi è una condizione di setto nasale deviato in forma lieve. Quando questa deviazione è modesta, non causa alcun sintomo significativo.
Circa il 30-40% delle persone con setto deviato presenta anche difficoltà respiratorie significative. La porzione inferiore del setto, se deviata, può restringere il passaggio dell'aria, causando ostruzione nasale cronica e contribuendo a condizioni come sinusiti ricorrenti o apnee notturne. Se la deviazione coinvolge la porzione superiore, l'impatto sulla respirazione potrebbe essere minore, ma potrebbe ancora influenzare il drenaggio dei seni paranasali, aumentando il rischio di infezioni.
Anatomia del setto nasale
Il setto nasale è composto da tre principali componenti:
Porzione cartilaginea anteriore:
La cartilagine quadrangolare rappresenta la porzione anteriore e più flessibile del setto. Si trova vicino alla punta del naso e ha una funzione primaria nel conferire elasticità e nella definizione estetica del naso.
Questa cartilagine è anche particolarmente suscettibile a traumi, dato che è meno protetta rispetto alla parte ossea posteriore.
Porzione ossea posteriore:
La parte posteriore del setto è composta da due ossa principali:
Il vomere, che costituisce la parte inferiore della porzione ossea del setto, e si estende dalla parte centrale della fossa nasale fino alla porzione più posteriore.
La lamina perpendicolare dell'osso etmoide, che forma la parte superiore della porzione ossea e si estende dalla base del cranio fino al margine superiore del vomere.
Queste ossa forniscono rigidità e sostegno alla struttura del naso, contribuendo alla separazione delle due cavità nasali.
Giunzione del setto con la lamina cribrosa e il palato:
Il setto è ancorato superiormente alla lamina cribrosa dell'osso etmoide, una struttura cruciale per il passaggio dei nervi olfattivi, e inferiormente alla cresta del palato duro. Questa connessione stabilizza la posizione del setto all'interno del naso.
Il setto è coperto da una mucosa vascolarizzata, la quale contribuisce a riscaldare e umidificare l’aria che respiriamo. Idealmente, il setto dovrebbe essere posizionato al centro delle narici, consentendo un flusso d’aria uniforme su entrambi i lati.
Quando il setto nasale deviato diventa un problema respiratorio
Una deviazione del setto nasale diventa un problema clinico quando:
Compromette il flusso d'aria in una o entrambe le cavità nasali, causando ostruzione respiratoria.
Porta a infezioni frequenti (sinusiti ricorrenti) a causa dell'ostruzione del drenaggio dei seni paranasali.
Aggrava altre condizioni come ipertrofia dei turbinati o la presenza di conche bullose.
Differenza tra deviazioni della porzione inferiore e superiore del setto nasale
Deviazione della porzione inferiore: Quando la parte inferiore del setto è deviata, il flusso d'aria è ridotto unilateralmente. Questo porta i pazienti a lamentarsi di avere “una narice sempre chiusa”
Deviazione della porzione superiore: La deviazione della porzione ossea superiore può determinare minor ostruzione al passaggio dell'aria, ma può interferire con il corretto drenaggio dei seni paranasali.
Turbinati ipertrofici e concha bullosa
Il setto deviato spesso non agisce da solo nel causare problemi respiratori. Esistono altre condizioni concomitanti che possono aggravare la situazione:
Ipertrofia dei turbinati inferiori: I turbinati inferiori sono strutture ossee ricoperte di mucosa che regolano il flusso d'aria e la sua umidificazione. Quando i turbinati sono ipertrofici (aumentati di volume), possono contribuire a ostruire ulteriormente le cavità nasali. Nei casi di setto nasale deviato, spesso il turbinato controlaterale diventa ipertrofico, per compensare l'aria che passa in modo anomalo dalla parte opposta. (clicca qui per l'articolo dedicato all'ipertrofia dei turbinati inferiori)
Concha Bullosa: Rappresenta un rigonfiamento anomalo del turbinato medio, che può restringere ulteriormente il passaggio d’aria, soprattutto se combinato con una deviazione settale.
Diagnosi: dalla visita alla TC
La diagnosi di un setto deviato e delle patologie associate si basa su un'accurata visita otorinolaringoiatrica e sull'esecuzione di esami strumentali.
Esame Clinico
Durante la visita specialistica, viene eseguita una rinoscopia anteriore e, laddove ritenuta necessaria, un' endoscopia nasale per valutare la deviazione del setto e l'eventuale presenza di turbinati ipertrofici o conche bullose.
TAC del Massiccio Facciale
La TAC del massiccio facciale è essenziale nei casi in cui si sospettano complicanze sinusali o anomalie strutturali aggiuntive rispetto ad una deviazione del setto nasale. La TC fornisce una visualizzazione dettagliata del setto, delle cavità nasali e di tutte quelle strutture che possono contribuire alle problematiche nasai, rendendo più precisa la diagnosi e l'eventuale pianificazione chirurgica.
Trattamenti conservativi: prima di ricorrere alla settoplastica
Prima di considerare la chirurgia, nei casi di deviazioni settali lievi o moderate, si può tentare un approccio conservativo. Tra le opzioni terapeutiche ci sono:
Spray nasali corticosteroidi: al fine di contrastare l'infiammazione e l'edema delle strutture nasali e ricavare più spazio respiratorio.
Antistaminici: Particolarmente utili in pazienti con problematiche allergiche associate.
Quando la settoplastica è necessaria
Se i trattamenti conservativi falliscono o se la deviazione è troppo severa, l'intervento chirurgico di settoplastica diventa la soluzione definitiva per migliorare la respirazione.
Il Caso di Giovanni: Un intervento di successo
Giovanni, 45 anni, soffriva di un’ostruzione nasale severa a causa di un deviazione settale che occludeva pressochè in toto la fossa nasale destra, ed una concomitante ipertrofia dei turbinati inferiori. Dopo vari tentativi con trattamenti farmacologici senza risultati duraturi, si è sottoposta a settoplastica con riduzione dei turbinati. Dopo l’intervento, Giovanni ha notato un miglioramento radicale della respirazione e una riduzione significativa degli episodi di sinusite.
Studi clinici confermano che il 90% dei pazienti sottoposti a settoplastica, con indicazione chirurgica corretta, riporta un miglioramento significativo nella respirazione (Roberts et al., 2019).
Controindicazioni alla settoplastica
Nonostante i suoi benefici, la settoplastica non è adatta a tutti. Alcune controindicazioni includono:
Giovane età: In età pediatrica, la crescita delle strutture nasali potrebbe non essere ancora completa. La chirurgia, in questo caso, deve essere posticipata.
Patologie concomitanti che controindicano un intervento in anestesia generale
Il mio approccio alla settoplastica a Torino e Cuneo
Come otorinolaringoiatra e chirurgo estetico facciale a Torino e provincia di Cuneo, il mio approccio alla settoplastica è altamente personalizzato. Ogni paziente è unico e il trattamento deve essere adattato alle sue specifiche esigenze. Con l'aiuto di esami diagnostici accurati e una stretta collaborazione con il paziente, pianifico interventi mirati e minimamente invasivi per garantire una ripresa rapida e un miglioramento duraturo della qualità di vita.
Se soffri di ostruzione nasale cronica o infezioni ricorrenti, contattami per una consulenza specialistica.
Potremo valutare insieme se la settoplastica è la soluzione giusta per te e pianificare un percorso terapeutico che ti permetterà di respirare meglio e vivere senza ostacoli.
Bibliografia:
Lemanowicz et al. (2023), "Correlation Analysis of Nasal Septum Deviation and Results of AI-Driven Automated 3D Cephalometric Analysis", in Journal of Clinical Medicine.
Lang, J. et al. (2020), "Prevalence and Impact of Nasal Septal Deviation in the General Population: A Systematic Review", in European Respiratory Journal.
Gandomi, B. et al. (2016), "The Impact of Septal Deviation on Chronic Rhinosinusitis and the Role of Septoplasty in Its Treatment", in American Journal of Rhinology & Allergy.
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